Dettagli percorso

Anello del Lago di Bordaglia

Lunghezza
15,30 km (A/R)
Dislivello
1198 mt.
Tempo
5 h (A/R)
Sentieri
141/ 142/ 142a/ 142-403/ 140
Punti di appoggio
Casera Bordaglia di Sotto (1565 mt.), Casera Bordaglia di Sopra (1823 mt.), Casera Sissanis di Sotto (1550 mt.)
Punto di partenza
Pierabech, nei pressi dello stabilimento Goccia di Carnia (1370 mt.)
Punto di arrivo
Giro ad anello
Attrezzatura
Nessuna

Alla scoperta di uno dei laghi più suggestivi del Friuli: il Lago di Bordaglia. Un lago di origine glaciale, situato a 1750 mt., incastonato in un incantevole paradiso naturale. Una traversata panoramica tra ricca vegetazione, dolci animali e un paesaggio eccezionale.

Da dove si parte?

Lasciamo l’auto nel piccolo parcheggio lungo la strada, nei pressi dello stabilimento Goccia di Carnia, a Pierabech (Forni Avoltri). 

L’acqua Goccia di Carnia viene imbottigliata proprio qui. Sgorga a 1370 mt. di quota e, attraverso un sistema di canalizzazione, compie un salto di 300 mt. di dislivello per arrivare nello stabilimento che vedete vicino a voi, dove viene imbottigliata.

Nei pressi del parcheggio è ben visibile il cartello che indica il nostro sentiero (CAI 140). 

Pronti? Iniziamo!

Imbocchiamo subito il sentiero che scende nel letto del fiume di fronte al parcheggio. Attraversiamo il ponticello in legno e proseguiamo fino ad arrivare ad un bivio segnaletico.

Al bivio seguiamo le indicazioni per il sentiero CAI 141 e prediamo, quindi, una larga carrareccia che sale con pendenza leggera ma costante, costeggiando il Rio Bordaglia.

Ci troviamo sul sentiero naturalistico “Forra del Rio Bordaglia”.

Il Rio Bordaglia nasce dal Passo Giramondo, che collega la valle del Degano a quella del Gail in Austria, e scorre per circa 5 km, raccogliendo le acque dei rii Ombladet e Pizforchia, in un bacino di morfologia e geologia piuttosto complesso. 

Proseguiamo, quindi, lungo la carrareccia, per circa 45 minuti, fino ad arrivare ad un bivio con diversi cartelli.
Imbocchiamo il sentiero CAI 142, in direzione Casera Bordaglia di Sopra.

Continuiamo a salire fino ad arrivare ad un grande spiazzo aperto. Seguiamo il sentiero che sale sulla sinistra, nel quale iniziamo a vedere le prime mucche al pascolo. 

Ancora pochi passi ed eccoci giunti a Casera Bordaglia di Sotto (1565 mt.)

Poco distante possiamo scorgere una graziosa chiesetta dedicata a Don Bosco.

Forza, proseguiamo!

Il tempo di una breve pausa e ci incamminiamo di nuovo verso Casera Bordaglia di Sopra (CAI 142).

Qui la carrareccia lascia spazio ad un ripido sentiero nel bosco e, in poco più di un’ora, si raggiunge la Casera Bordaglia di Sopra (1823 mt.).

L’atmosfera si fa magica! Veniamo accolti dal saluto di un pastore e da tante dolci mucche al pascolo. 

Dalla Casera lo spettacolo è a vista d’occhio: il tanto atteso Lago di Bordaglia (1750 mt.)!

Percorriamo il breve sentiero che scende verso le sponde del lago per gustarci la vista e approfittare di un momento di relax. 

Andiamo, non è finita qui!

Pace e relax in un oasi naturale: il Lago di Bordaglia è davvero una bella scoperta!

Dopo una breve sosta, proseguiamo in direzione del punto più alto della giornata, per poi imboccare la strada del ritorno e completare il nostro anello. 

Dal Lago, quindi, risaliamo fino a Casera Bordaglia di Sopra, oltrepassandola, e proseguiamo lungo il sentiero ben visibile che in breve tempo ci condurrà fino al cartello segnaletico CAI 142a. 

Da qui, proseguiamo sul sentiero che corre dal lato opposto a noi, con una magnifica visuale del lago dall’alto. 

 

Proseguiamo su ghiaino fino ad arrivare alla Sella Sissanis (1987 mt.), dove possiamo ammirare il Lago Pera, un bellissimo specchio d’acqua situato ai piedi della Quota Pascoli, nel quale si specchia la Creta di Bordaglia. 

Completiamo il giro!

Dalla Sella Sissanis siamo pronti a completare il percorso ad anello per tornare al parcheggio.

Seguiamo il sentiero CAI 142-403, scendendo su prati e verdi vallate fino a giungere ai ruderi della Casera Sissanis di Sopra e poi alla Casera Sissanis di Sotto. 

Proseguiamo ancora fino a giungere ad un bivio, dove seguiamo le indicazioni per il sentiero CAI 142.

Dai qui scendiamo su ampia carrareccia, lasciando alla nostra sinistra l’imponente Stretta di Fleons. 

Superiamo le cave di marmo, lasciandole alla nostra destra, e proseguiamo fino ad incrociare nuovamente il sentiero intrapreso all’andata. 

Lo risaliamo e in pochi minuti raggiungiamo nuovamente il parcheggio. 

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